La tecnica in video

 ( ECCO COME FUNZIONA UNA IMPAGLIATURA )

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IL LAVORO DELL’IMPAGLIATORE E’ UN LAVORO

FATTO DI PAZIENZA E PRECISIONE

( come impagliare le sedie in paglia Vienna )

L’impagliatura sedie è un campo abbastanza vasto per tipologia di materiale impiegato, per metodo di impagliatura e per forma della seduta. L’Impagliatura in Vienna a mano; Questo tipo di impagliatura esprime già nel nome la componente di manualità di chi la esegue: è come eseguire un ricamo ed è necessaria una certa abilità. I fili di trafilato di giunco vengono passati e ripassati più volte manualmente nei forellini lungo il perimetro della seduta (o dello schienale) fino a creare il gioco di intrecci tipico della Vienna. L’impagliatura in vienna a mano è in particolare riconoscibile dalla paglia che passa sotto la seduta, pertanto basta capovolgere la sedia.

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COME INVECCHIARE LA PAGLIA DI VIENNA

Preparazione delle fibre in patina

Le fibre vegetali utilizzate per la tessitura viennese si trovano in commercio in matasse. Hanno tonalità bianca-beige che assume una decisa colorazione giallo-paglierino-arancio per effetto della luce e del tempo. La differenza di tonalità è evidente quando una logora tessitura coeva all’antica seduta viene sostituita. Il raccordo a patina antica si rende necessario inoltre per uniformare la parte di tessitura rinnovata alla seduta o viceversa ( braccioli, schienali, ecc.). In genere, al termine della tessitura si possono utilizzare mordenti all’acqua, gommalacca colorata con aniline all’alcool, cere colorate che comunque creano una pellicola superficiale non omogenea, modificabile dall’uso . Un metodo naturale che anticipa la patinatura alla fase operativa , consiste nel tenere a bagno in acqua calda le fibre da utilizzare, riunite a mazzetti, con pigmenti vegetali.

Tingere naturalmente

Il modo più semplice di colorare consiste nell’utilizzare parti di piante naturalmente colorate. Le macchie lasciate da alcune radici, frutti, foglie, possono aver suggerito molto presto l’utilizzazione di sostanze naturali coloranti. Già nel 2000 a.C. i Sumeri usavano abiti di lana di svariati colori utilizzando la Rubia tinctorum, lo zafferano e l’indaco. La presenza di più principi attivi, che possono prevalere alternativamente, crea quelle sfumature e quei toni intermedi difficilmente imitabili con i colori sintetici. Per fissarsi stabilmente alle fibre, la maggior parte dei colori vegetali necessita di una sostanza che faccia da ponte (mordente), fra fibra e colorante mediante un bagno preliminare (mordenzatura) in una quantità d’acqua (poi eliminata) equivalente al bagno di colore.

Tintura a più stadi

Per ottenere una maggiore resistenza alla luce si può interrompere una o due volte la sequenza di tintura, allargare all’aria le fibre bagnate appendendole all’ombra per circa due ore e quindi riprendere il procedimento di colorazione.Una tintura si intende “solida” quando resiste agli agenti esterni a cui le fibre sono esposte durante l’uso, quali lo sfregamento, l’esposizione alla luce e al lavaggio.

Gli utensili:

  • Un contenitore: come contenitore si può usare una bacinella metallica (l’alluminio attenua i colori) a fondo rotondo di diametro cm 35 c.a.
  • Un passino: per far cadere “a pioggia” la polvere senza raggrumarsi nell’acqua.
  • Una bilancia da cucina: che sia sensibile anche a piccole quantità.
  • Un cucchiaio di legno: a manico lungo, per immergere ed estrarre le fibre che vanno agitate durante il bagno di colore.
  • Un contenitore graduato più altri metallici più piccoli
  • Dei guanti impermeabili

    Meglio sarebbe tingere in un locale secondario (lavanderia…), utilizzando un fornello non ad uso cucina: l’acqua poco calcarea (a basso contenuto di ioni Ca++) è favorevole.

    “Vernici” per paglia di Vienna

    Alcune tinte, come l’arancio, che più si avvicina alla patina che caratterizza nel tempo le tessiture viennesi, non possono essere ottenute utilizzando una sola sostanza colorante ma soltanto attraverso una combinazione. Ci sono due modi per procedere:

  • La ritintura: si ottiene la colorazione finale mediante due distinte tinture consecutive ma comporta un tempo lungo di macerazione della polvere primaria (Henné) e del tempo di bollitura, che potrebbe alterare la natura delle fibre.
  • La tintura diretta: è Il procedimento più semplice. Il fissaggio per contatto diretto si ottiene mescolando i coloranti nel bagno senza mordenti.
  • Henné: Henna è una pianta arbustacea (Lawsonia Inermis fam. Litracee) detta anche “Alcanna d’oriente”, originaria dell’Arabia, che cresce spontanea o coltivata.Dal gambo e le foglie essiccati e macinati, si ottiene una polvere verde che oltre a sostanze tanniche, resinose, zuccherine, contiene una sostanza colorante giallognola che all’aria diviene rossastra (Lawsone), per cui in vari paesi d’Oriente viene usata da tempo in cosmetica e per pitture. In Occidente il termine francese Henné è sinonimo di tintura per capelli.
  • Curcuma: Genere di pianta rizomatosa della famiglia delle Zingiberacee alla quale appartengono circa cinquanta specie originarie dell’Asia Tropicale e dell’Australia. La presenza del principio attivo colorante giallo Curcumina, sostanza cristallina di colore arancio, giustifica l’utilizzo nel campo alimentare, farmaceutico e tintorio.In alternativa può essere sostituita dal più costoso Zafferano (Crocus Sativus) fam. Iridacee, pianta coltivata per ricavare l’omonima sostanza aromatica e colorante.Quantità del colore

    La quantità complessiva di ogni tipo di fibra da utilizzare deve essere in eccesso in quanto la pigmentazione si differenzia in un ventaglio di intensità dal giallo-paglierino all’arancio deciso, mentre la faccia grezza assorbe in modo uniforme una tonalità antica. A volte le matasse di seconda scelta rispondono maggiormente al bagno di colore. In alcuni casi, per ottenere una colorazione più decisa si può aggiungere la polvere Henné rosso “rafforzato” da una sostanza colorante (picrammato di sodio).

    Preparazione del bagno-base

    Il rapporto-base fra la quantità di fibre da colorare, le polveri che formano il bagno di colore e la quantità di acqua per mantenere la concentrazione voluta è di riferimento:

  • 100g di fibre
  • 001L Acqua
  • 150g Polvere Henné rosso
  • 001g Polvere Curcuma
  • 004 bustine di thè nero
  • Tempo di bollitura medio 45 Min.
  • Tempo di bagno da sepento 15 Min.

    In un primo bagno (senza aggiungere thè e curcuma) è opportuno “testare” la capacità tintoria della polvere principale che è meglio sia di stessa provenienza. In seguito è consigliabile la tintura di una intera matassa da g 500 suddivisa in 4/5 mazzetti utilizzando in proporzione tutti i componenti, per avere opportunità di ottenere più fibre della stessa tonalità.La formulazione può essere modificata per ottenere un viraggio all’arancio più carico (+Henné) o una tonalità giallo-paglierino (il thè nero ammorbidisce il rosso, più il giallo della curcuma).

    Come procedere

  • 1: Si aggiunge al bagno (non nella prima prova di colore) la soluzione di curcuma e thè, ottenute separatamente a caldo frazionando l’acqua in due contenitori più piccoli
  • 2: Si fa cadere “a pioggia” la polvere pesata di Hennè stemperando i grumi nel passino aiutandosi con il dorso del cucchiaio di legno. La fonte di calore è moderata e l’acqua rimane sempre sotto al punto di ebollizione
  • 3: I mazzetti, già inumiditi e sgocciolati, si distribuiscono lungo la rotondità del fondo del contenitore. Le fibre vanno girate di lato ogni 15 min. e allargate muovendole di frequente per distribuire e uniformare il contatto col pigmento
  • 4: A fuoco spento si lasciano nel bagno a raffreddare per altri 15 min.
  • 3: Il bagno può essere utilizzato una seconda volta con una minore quantità di fibre per l’evaporazione, ottenendo una patinatura più tenue tendente al giallo-paglierino.Le fibre sono sciacquate in acqua corrente per rimuovere le impurità e asciugate all’aria, archiviandole secondo misura in contenitori traspiranti contraddistinti dalla formula di tintura, se di prima o seconda bollitura. Una paziente fase selettiva può estrapolare da ogni mazzetto le fibre a tonalità omogenea che si accompagnino alla patina della tessitura da sostituire. Ed ora non ci rimane che armarci di pazienza, cura, attenzione e tempo. Con passione, ecco il risultato perfetto.

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    abbiamo acquisito una grande esperienza nella lavorazione del legno e nelle tecniche di impagliatura artigianale che, unite alla profonda passione per questo antico e ormai raro mestiere, ci consentono di offrire ai nostri clienti prodotti di elevata qualità sia per solidità e resistenza, che per alto valore estetico.

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